"R icordati, amore, stasera siamo a cena dai nostri amici.
Un invito che avevo accolto con gioia anche perche’ era la prima volta che avrei incontrato il nostro amico Paul Nguyễn Hoàng Đức a casa sua ad Hanoi.
Per me, cosi’ lontana dal mio paese, e’ importante il calore dell’amicizia che puo’ essere spesso molto profondo e il valore dell’ospitalita’.
Soprattutto nel Sud dell’Italia l’ospite e’ sacro e, fino a pochi anni fa, la porta di casa era sempre aperta e un posto a tavola era sempre pronto per un amico o anche per uno sconosciuto di passaggio. Io stessa ho ospitato tanti amici nella casa a Milano, cercando sempre di accontentare le loro necessita’ con serenita’ e simpatia.
Nel lontano 1985, ho fatto il mio primo viaggio in Vietnam e con mio marito abbiamo fatto un breve viaggio insieme alla grande famiglia. E’ stata la prima occasione per accorgermi del calore dell’accoglienza riservata all’ospite in Vietnam.
Ricordo una sosta in aperta campagna, mentre andavamo da Nha Trang a Dalat. Soltanto Il tempo di poter bere qualcosa e riposare , pensavamo, e invece la vecchietta subito ci fece entrare in casa per stare un po’ al fresco. Dopo qualche minuto sentimmo lo starnazzare di una gallina e poi piu’ nulla. L’unica ricchezza di quella vecchietta era quella gallina ma ce la offri’ senza pensarci troppo. Ancora oggi la rivedo, piccola , magra nel suo Ao baba un po’ consumato, ma con un sorriso felice sulla bocca rossa di Trau. .
Da allora molte volte sono stata ospite di parenti e amici ed ho sempre apprezzato la compagnia e anche I piatti gustosissimi della cucina vietnamita, con le specialita’ particolari di ogni citta’. Tutti I conoscenti cercavano di soddisfare la mia curiosita’ facendomi assaggiare tanti piatti particolari e mi accorgevo di quanto fossero contenti di avermi offerto per la prima volta qualcosa di speciale. E’ come se avessero voluto, a poco a poco, insegnarmi a gustare le specialita’ della cucina vietnamita, cominciando con hot vit lon, con Sau Rieng, Banh trang, banh Xeo, Tiet canh, mam tom, mam ruoc…..
A casa degli scrittori Dạ Ngân e Nguyẽn Quang Thân ricordo di aver mangiato I banh khot e banh xeo piu’ buoni, dopo aver visto la pentola particolare per fare questa specialita’. Dạ Ngân mi ha fatto bere Chanh giây e spesso , dopo essere stata con loro, me ne torno a casa con alcuni Xoài Chua presi apposta per regalarmeli.
A Nha Trang c’e’ un’altra coppia di amici molto cara, Từ Sâm e Duyên, che mi considerano ormai della loro famiglia. Duyên mi ha fatto conoscere le cerimonie per pregare gli spiriti vaganti, le offerte e il loro significato, oltre a farmi apprezzare i vari modi di cucinare il pesce e darmi indicazioni sulla medicina erboristica tradizionale.
Ad Hanoi abbiamo un’altra coppia di amici, Phú e Sinh, a cui io e mio marito siamo molto legati e, in ogni nostro viaggio in quella citta’, loro ci accolgono sempre con gioia.
- Allora , sei pronta? Comincio a far chiamare il taxi!
Dentro di me pensavo che ero contenta di quell’invito perche’ avrei rivisto gli amici in un’atmosfera piu’ rilassata e non soltanto per un caffe’ in qualche locale.
Il taxi e’ arrivato e entriamo in fretta nell’auto anche per ripararci dalla pioggia sottile e continua in questa serata di marzo. Una pioggerellina di primavera , dalle goccie microscopiche che, come una nebbiolina, rende meno nitidi i contorni dei negozi e dei passanti. Attraversiamo strade piene di negozi illuminati e e piccoli vicoli dove il taxi passa rasente ai muri , alla fioca luce di un lampione.
Ecco, siamo arrivati anche se ci sara’ un pezzetto da fare a piedi. Scendiamo dal taxi e ci incamminiamo. Pochi minuti e nel buio del vicolo vediamo la silhouette di Bùi Quang Minh venirci incontro. E’ lui a guidarci alla casa di Paul Nguyễn Hoàng Đức. Una cinquantina di metri ed ecco che ci fermiamo davanti alla porta a vetri della casa del nostro amico. Nel buio della stradina, la luce della casa attraversa la porta e si irradia nello spazio dove noi ci troviamo.
Pochi istanti e ci accoglie Paul Đức con un “bonsoir” accompagnato da un largo sorriso. Entriamo salutando ma dopo pochi passi rimango sbalordita.
Non sono piu’ in questa casa, ad Hanoi, in Vietnam. E’ come se fossi Alice che attraversa lo specchio per scoprire un’altra realta’. Sono a Parigi, nella mansarda di un pittore , di un artista bohémien, a Montmartre o al Quartier Latin. Guardo le tele appese alle pareti, la libreria, I moltissimi libri, gli spartiti lasciati aperti sul piano, come se l’artista avesse smesso da poco di suonare, mentre rimanevano ancora nell’aria le note dei brani di Beethoven, di Liszt o di Chopin..
Non riuscivo quasi a staccare gli occhi dai mille oggetti che mi circondavano. In un busto vedevo le fattezze del nostro amico, ripetute poi in un ritratto dove ,in modo moderno, lui e’ riprodotto come un moderno guerriero.
Ma la sorpresa non era finita. Come la gioia di una bambina, seguo I movimenti di Paul Đức mentre accende le candele di un magnifico candelabro d’argento. Una dopo l’altra, le candele accese riflettono la loro luce intorno rendendo l’atmosfera ancora piu’ magica.
L’amica Nguyên Hương porta le ultime cose sulla tavola gia’ preparata e piena di tantissimi piatti, mentre Paul Đức e Bùi Quang Minh aprono una bottiglia di vino pregiato. Mi accorgo che tutto e’ stato scelto per accontentare il mio gusto, con attenzione: ToFu con mam tom, salmone crudo da marinare con la salsa al limone, con aggiunta di wasabi, raffinato sashimi, gamberoni arrostiti, e tantissimo altro ancora.
Ma ancor piu’ che i piatti offerti , la serata e’ stata particolare per tutti gli argomenti di cui si e’ parlato , dalle cose piu’ futili fino a riferimenti filosofici, da scrittori contemporanei ad autori francesi del passato. Cinque persone attorno ad un tavolo per il gusto di stare insieme, tra chiacchiere e le risate, riflessioni e racconti dei tanti momenti, tristi e felici, della vita.
C’e’ stato poi il contributo eccezionale della musica di sottofondo di Richard Clayderman e la performance di Paul Đức al piano. L’armonia ha incominciato a riempire la stanza e mi sono lasciata andare a seguire la musica canticchiandone dolcemente il motivo.
Le ore sono passate senza che ce ne accorgessimo, mentre piano piano si consumavano le candele. Un’atmosfera raccolta ed intima per salutarci alla fine di quella serata particolare. Mentre uscivo dalla casa del nostro amico, mi sembrava di portare con me il calore, l’alone soffuso di quelle candele, mentre gia’ cominciavo a sentire la nostalgia per quei momenti particolari, dove tutti i sensi mi avevano trasportato in un’altra realta’.
Ho avuto una strana sensazione , mi e’ sembrato che , forse, se mi fossi voltata, tutto sarebbe svanito, la casa, I quadri, la tavola apparecchiata , Il candelabro con le candele , il piano e gli amici, come in una favola straordinaria……invece era stata una magnifica realta’.